Il Reato di Riciclaggio e Autoriciclaggio: Differenze, Implicazioni e Problemi Aziendali

Introduzione

Il riciclaggio e l’autoriciclaggio sono due reati distinti ma correlati, che hanno implicazioni significative per le aziende e il mondo degli affari. Conoscere le differenze tra questi reati, le relative problematiche e le strategie di prevenzione è fondamentale per le imprese che vogliono operare in conformità con le normative vigenti e tutelare la propria reputazione.

 


 

Cos’è il Riciclaggio?

Il reato di riciclaggio è disciplinato dall’art. 648-bis del Codice Penale italiano e riguarda tutte quelle attività volte a nascondere o a rendere irriconoscibile la provenienza illecita di beni, denaro o altre utilità. L’obiettivo del riciclaggio è far apparire come leciti beni che in realtà provengono da attività criminose.

Art. 648-bis c.p.: Testo Normativo

L’articolo 648-bis c.p. recita: “Fuori dei casi di concorso nel reato, chiunque, fuori dei casi di concorso nel reato e nei casi di cui agli articoli 648 e 648-ter c.p., sostituisce o trasferisce denaro, beni o altre utilità provenienti da delitto non colposo, ovvero compie in relazione ad essi altre operazioni, in modo da ostacolare l’identificazione della loro provenienza delittuosa, è punito con la reclusione da quattro a dodici anni e con la multa da euro 5.000 a euro 25.000.”


Cos’è l’Autoriciclaggio?

L’autoriciclaggio è una fattispecie di reato introdotta dalla Legge n. 186 del 2014, che modifica l’art. 648-ter c.p. Tale reato si verifica quando il soggetto che ha commesso un delitto non colposo utilizza, sostituisce, trasferisce denaro, beni o altre utilità provenienti dall’attività criminosa, in modo da ostacolare l’identificazione della loro provenienza illecita.

Art. 648-ter c.p.: Testo Normativo

L’articolo 648-ter c.p. recita: “Fuori dei casi di concorso nel reato, chiunque avendo commesso o concorso a commettere un delitto non colposo impiega, sostituisce, trasferisce in attività economiche, finanziarie, imprenditoriali o speculative, denaro, beni o altre utilità provenienti dalla commissione del delitto, in modo da ostacolare concretamente l’identificazione della loro provenienza delittuosa, è punito con la reclusione da due a otto anni e con la multa da euro 5.000 a euro 25.000.”


Differenze tra Riciclaggio e Autoriciclaggio

Soggetti Attivi

  • Riciclaggio: Il reato di riciclaggio è commesso da soggetti terzi rispetto all’autore del reato presupposto. Questi terzi compiono operazioni per nascondere o ostacolare l’identificazione della provenienza illecita dei beni.
  • Autoriciclaggio: Il reato di autoriciclaggio è commesso dall’autore stesso del reato presupposto, che impiega, sostituisce o trasferisce i proventi del crimine.

Elemento Soggettivo

  • Riciclaggio: Richiede il dolo generico, ossia la consapevolezza della provenienza illecita dei beni e la volontà di compiere atti di trasferimento o sostituzione per ostacolare l’identificazione della provenienza.
  • Autoriciclaggio: Richiede il dolo generico, in quanto, oltre alla consapevolezza e volontà di impiegare, sostituire o trasferire beni di provenienza illecita, deve essere presente l’intenzione di ostacolare concretamente l’identificazione della provenienza delittuosa

La questione dell’elemento soggettivo nei reati di riciclaggio e autoriciclaggio può generare interpretazioni differenti, e la definizione precisa del dolo può variare in base all’interpretazione giurisprudenziale e dottrinale. Esaminiamo le ragioni per cui potrebbe essere affermato che entrambi i reati richiedono il dolo generico.

Dolo Generico nei Reati di Riciclaggio e Autoriciclaggio

Riciclaggio (Art. 648-bis c.p.)

Il dolo generico nel riciclaggio consiste nella consapevolezza e volontà di compiere azioni di sostituzione o trasferimento di denaro, beni o altre utilità, sapendo che essi provengono da un delitto. Non è richiesto che l’agente abbia uno scopo ulteriore, ma solo che sia consapevole dell’origine delittuosa dei beni e agisca volontariamente per alterarne la tracciabilità.

Autoriciclaggio (Art. 648-ter.1 c.p.)

Per quanto riguarda l’autoriciclaggio, sebbene ci sia una discussione sull’esistenza di un dolo specifico, molti studiosi e giurisprudenza ritengono che anche qui sia sufficiente il dolo generico. In altre parole, l’agente deve essere consapevole e volere l’impiego, la sostituzione o il trasferimento dei beni derivanti dal proprio delitto, con la consapevolezza che tali atti ostacolano l’identificazione della provenienza.

Ragioni per l’Interpretazione del Dolo Generico

  1. Interpretazione Giurisprudenziale:
    • Diverse sentenze della Cassazione hanno interpretato il dolo richiesto per l’autoriciclaggio come generico, sostenendo che sia sufficiente la consapevolezza della provenienza delittuosa e la volontà di compiere le azioni descritte nell’articolo 648-ter.1 c.p.
  2. Analisi Dottrinale:
    • Alcuni studiosi di diritto penale sottolineano che la norma sull’autoriciclaggio non richiede espressamente un dolo specifico, e quindi si potrebbe ritenere sufficiente il dolo generico. La volontà di ostacolare l’identificazione della provenienza delittuosa può essere considerata intrinseca all’azione stessa di impiego, sostituzione o trasferimento dei beni.
  3. Conformità con il Riciclaggio:
    • La coerenza con il reato di riciclaggio, che richiede il dolo generico, può portare a interpretare l’autoriciclaggio nella stessa maniera, per evitare incongruenze nell’applicazione della legge.

Considerazioni Finali

In sintesi, la prevalenza dell’interpretazione del dolo generico per entrambi i reati è supportata da una lettura della normativa e dalla giurisprudenza, che tende a non richiedere un’ulteriore finalità specifica per configurare il dolo nel reato di autoriciclaggio. Tuttavia, rimane importante considerare le interpretazioni più recenti della giurisprudenza e le eventuali evoluzioni dottrinali in materia.

Condotte Rilevanti

  • Riciclaggio: Include qualsiasi atto di trasferimento, sostituzione o altre operazioni che rendano difficile identificare la provenienza illecita.
  • Autoriciclaggio: Include l’impiego, la sostituzione e il trasferimento dei proventi illeciti in attività economiche, finanziarie, imprenditoriali o speculative.


Implicazioni per le Aziende

Responsabilità degli Amministratori

Gli amministratori e i dirigenti aziendali hanno l’obbligo di vigilare affinché le attività dell’impresa siano conformi alle normative antiriciclaggio. La negligenza nella supervisione o l’omissione di controlli adeguati può esporre l’azienda a sanzioni penali e amministrative.

Sistemi di Controllo Interno

Le aziende devono implementare sistemi di controllo interno per prevenire e individuare operazioni sospette. Questo include:

  • Identificazione e verifica della clientela: Misure per conoscere i clienti e verificare la loro identità.
  • Monitoraggio delle transazioni: Procedure per monitorare e analizzare le operazioni finanziarie e commerciali.
  • Segnalazione di operazioni sospette: Obbligo di segnalare alle autorità competenti qualsiasi operazione che possa essere collegata a attività di riciclaggio o autoriciclaggio.

Formazione del Personale

La formazione continua del personale è cruciale per garantire che tutti i dipendenti siano consapevoli delle normative antiriciclaggio e delle procedure interne. Questo aiuta a creare una cultura aziendale orientata alla legalità e alla trasparenza.


Problematiche con l’Azienda

Rischio Reputazionale

Il coinvolgimento in attività di riciclaggio o autoriciclaggio può avere gravi conseguenze sulla reputazione di un’azienda. La perdita di fiducia da parte dei clienti, dei fornitori e degli investitori può compromettere gravemente la continuità operativa e la crescita dell’impresa.

Sanzioni Penali e Amministrative

Le sanzioni per il riciclaggio e l’autoriciclaggio possono includere pesanti ammende e pene detentive per gli amministratori. Inoltre, le aziende possono essere soggette a sanzioni amministrative, come la revoca di licenze o autorizzazioni, il divieto di contrarre con la pubblica amministrazione e la confisca dei beni.

Danno Economico

Le indagini e i procedimenti penali possono comportare costi legali significativi e distrarre l’attenzione del management dalle attività core dell’azienda. Inoltre, le sanzioni finanziarie e le eventuali perdite di contratti possono avere un impatto economico devastante.


Strategie di Prevenzione

Implementazione di un Modello Organizzativo 231

L’adozione di un modello organizzativo ai sensi del D.Lgs. 231/2001 può aiutare le aziende a prevenire il rischio di coinvolgimento in attività di riciclaggio e autoriciclaggio. Questo modello prevede l’adozione di misure preventive e di controllo per evitare la commissione di reati da parte dei dipendenti e dei dirigenti.

Due Diligence sui Partner Commerciali

Le aziende devono effettuare una due diligence approfondita sui partner commerciali, compresi i fornitori e i clienti, per assicurarsi che non siano coinvolti in attività illecite. Questo include la verifica delle credenziali, l’analisi dei rapporti commerciali e la valutazione dei rischi.

Utilizzo di Software di Monitoraggio

L’implementazione di software avanzati di monitoraggio delle transazioni può aiutare le aziende a individuare operazioni sospette e a rispettare gli obblighi di segnalazione. Questi strumenti analizzano grandi volumi di dati per identificare schemi e anomalie che possono indicare attività di riciclaggio.


Conclusioni

Il reato di riciclaggio e autoriciclaggio rappresentano minacce significative per le aziende, sia dal punto di vista legale che reputazionale. Una gestione efficace delle responsabilità, l’adozione di misure preventive e la creazione di una cultura aziendale orientata alla legalità sono essenziali per prevenire questi rischi.


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    Bibliografia

    Musco, Enzo. Riciclaggio, Autoriciclaggio e Reimpiego. A cura di F. Ardito e A. Martuscelli, Zanichelli, 2022. ISBN: 8808255115. EAN: 9788808255112.

    “Art. 648-bis Codice Penale: Riciclaggio.” Brocardi.it, https://www.brocardi.it/codice-penale/libro-secondo/titolo-xiii/capo-ii/art648bis.html.

    Ministero dell’Economia e delle Finanze. “Prevenzione del Riciclaggio.” MEF – Dipartimento del Tesoro, https://www.dt.mef.gov.it/it/attivita_istituzionali/prevenzione_reati_finanziari/prevenzione_riciclaggio/.
    Tringali, Giovanni. “Riciclaggio.” AltalexPedia, voce aggiornata al 1 agosto 2016. Pubblicato il 1 agosto 2016.  https://www.altalex.com/documents/altalexpedia/2016/06/06/riciclaggio.
    Lorenzini, Nicola. “Il concetto di riciclaggio nei reati tributari ed evasione fiscale.” Risk & Compliance, 19 settembre 2022.  https://www.riskcompliance.it/news/il-concetto-di-riciclaggio-nei-reati-tributari-ed-evasione-fiscale/.
    Tringali, Giovanni. “Autoriciclaggio.” AltalexPedia, voce aggiornata al 2 novembre 2017. Pubblicato il 2 novembre 2017.  https://www.altalex.com/documents/altalexpedia/2017/10/24/autoriciclaggio.
    Lorenzini, Nicola. “Autoriciclaggio: delitti contro il patrimonio e recenti sentenze della Cassazione.” Risk & Compliance, 18 dicembre 2023.  https://www.riskcompliance.it/news/autoriciclaggio-delitti-contro-il-patrimonio-e-recenti-sentenze-della-cassazione/.
    “Art. 648-ter.1 Codice Penale: Autoriciclaggio.” Brocardi.it, https://www.brocardi.it/codice-penale/libro-secondo/titolo-xiii/capo-ii/art648ter1.html.

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